| SUCCIVO
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Cenni storici:
Succivo: La zona di Succivo fu oggetto di centuriazione all'epoca dei Gracchi
(Ager Campanus I, circa 133 a. C.;
IMG rid. 16k, est. 22k),
di Silla e Cesare (Ager Campanus II;
IMG rid. 20k, est. 27k)
e in età augustea (Acerrae-Atella I,
IMG rid. 21k, est. 29k e
IMG rid. 10k, est. 13k).
Persistono tracce evidenti di tutte e quattro le centuriazioni
(IMG rid. 85k, est. 91k;
per una visione panoramica della zona si veda:
IMG rid. 361k, est. 358k).
Il nome rispecchia un derivazione dalla suddivisione del territorio in centuriazione ed in particolare significa
una parte di centuria.
Il centro immediatamente a ridosso, a nord, delle mura dell'antica Atella
(IMG 57k) è menzionato a partire dal XII secolo.
Con l'invasione Longobarda il luogo appartenne al principato di Benevento.
Con la fondazione di Aversa da parte dei Normanni, Succivo divenne uno dei suoi casali.
Il luogo fu donato nel 1073 da Riccardo I alla mensa vescovile di Aversa e tale donazione fu riconfermata
più volte nei secoli (Atella e i suoi casali).
Con la costituzione dei comuni in epoca murattiana fu elevato a comune.
Nel ventennio fascista Sant'Arpino, Frattaminore, Orta e Succivo furono aggregati nel comune di Atella di Napoli,
poi disciolto nel dopoguerra.
Il centro apparteneva alla diocesi atellana e con la costituzione della diocesi aversana passò a tale nuova diocesi.
Il centro è riportato, insieme con Teverolaccio (Teverolazzo), nella carta del Rizzi-Zannone del 1793
(IMG 93k).
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Teverolaccio: Il luogo, già menzionato con il nome di 'villa Tyburole Sancti Sossi in un documento
del 1205 è anche indicato con il nome 'Tuburola' insieme alla chiesa di S. Sossio nelle Rationes Decimarum del 1324.
La stessa chiesa è elencata nelle Rationes Decimarum del 1308 al n. 3478.
Il centro è omonimo con un altro, nelle immediate vicinanze di Aversa, destinato a diventare il comune di Teverola
e con una chiesa destinata a S. Erasmo e S. Giovanni. La nostra Teverola con il passare del tempo andò deserta e
da ciò, e anche per differenziarsi dal centro omonimo, assunse il nome di Teverolaccio (v. sotto B. D'Errico, articoli).
Il luogo, oggi costituito da alcune case, un palazzo signorile ed una chiesa racchiusi da mura con tre porte,
fu edificato tra il 1520 e il 1539 dal feudatario barone Giovan Battista Palumbo
(Atella e i suoi casali; per i feudatari successivi si veda la stessa fonte).
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