a. 1149, Cartario di S. Biagio, pp. 328-329, doc. XI

In nomine [domini] nostri Ihesu Christi Dei eterni. Anno ab incarnatione eiusdem redemptoris .MCXLIX., indictione .XII., mense novembris, temporibus magnifici regis Rogerii. Ego Blanca, uxor quondam Raynaldi de Caivano, providens utilitati anime mee, pro remissione peccatorum meorum et pro animabus omnium parentum et benefactorum meorum, et ut semper maneamus in fraternitate et orationibus et benefactis monasterii Sancti Blasii, quod est situm in suburbio civitatis Averse, per hoc videlicet scriptum et in presentia subscriptorum testium, imperpetuum, concedo, dono et trado, et super altare eiusdem Sancti Blasii offero integram unam petiam terre mee, quam ex dote mea habeo, in gualdo quod dicitur Casapachi, cum sepibus et limitibus et cum via sua in eam intrandi et exeundi, et cum omnibus que habentur in ea super et subter, ad possessionem et utilitatem prefati monasterii Sancti Blasii. Predicta vero terra hos habet passus et fines: a parte orientis habet passus centum octo, finis terra Petri Garardi; a parte meridiei habet passus quinquaginta tres, finis terra eiusdem Petri; ab occidente habet passus centum octo, finis terra iamdicte Blance: mensuratos omnes cum passu iusto de Friano. Hanc terram ita firmiter prefato monasterio Sancti Blasii offero, ut eam amodo habeat, possideat et fruatur, et faciat ex ea totam utilitatem suam, remota mea meorumque heredum et omnium hominum molestia et contrarietate, que pro ipsa terra sit eidem monasterio facienda. Si quis autem huius mee offertionis, diabolico spiritu inflammatus, contemptor vel violator esse presumpserit, ab omnipotenti Deo et a beata Dei genitrice Maria et ab omnibus sanctis maledictus sit, habeatque partem cum diabolo et angelis eius, nisi resipiscat, et ad satisfactionem veniat. Et, ut verius credatur et firmius teneatur, hanc chartulam oblationis eidem monasterio Sancti Blasii fieri precepi, et subiacenti crucis signo signavi, et subscriptos testes ut se subscriberent rogavi, et te Willelmum notarium Averse hec scribere exoravi.
X Scriptum manu Willelmi notarii Averse, rogatu predicte domne Blance.



Nel nome del [Signore] nostro Gesù Cristo Dio eterno, nell’anno MCXLIX dall’incarnazione dello stesso Redentore, nella XII indizione, nel mese di novembre, nei tempi del magnifico re Ruggiero. Io Bianca, moglie del fu Rainaldo di Caivano, provvedendo al bene della mia anima, per la remissione dei miei peccati e per le anime di tutti i miei parenti e benefattori, e per rimanere sempre nella fraternità e nelle preghiere e buone azioni del monastero di san Biagio, che è sito nel sobborgo della città di Averse, mediante questo atto e in presenza dei sottoscritti testimoni, in perpetuo concedo, dono e consegno, e offro sull’altare dello stesso san Biagio un integro pezzo di terra mia, che ho dalla mia dote, nel bosco che è detto di Casapachi, con le siepi e i confini e con la sua via per entrarvi ed uscirne, e con tutte le cose che vi sono in esso sopra e sotto, per il possesso e l’utilità del predetto monastero di san Biagio. Invero la predetta terra ha questi passi e confini: dalla parte di oriente ha passi cento e otto, confina con la terra di Pietro Garardo; dalla parte di mezzogiorno ha passi cinquantatrè, confina con la terra dello stesso Pietro; ad occidente ha passi cento e otto, confina con la terra della predetta Bianca: tutti misurati con il passo giusto di Friano. Questa terra fermamente così offro al predetto monastero di san Biagio, affinché da ora la abbia, la possieda e ne prenda i frutti, e ne faccia ogni sua utilità, senza alcuna molestia e contrasto che per la stessa terra possa farsi al detto monastero da parte mia e dei miei eredi e di qualsiasi uomo. Se poi qualcuno, infiammato da spirito diabolico, osasse disprezzare o violare questa mia offerta, sia maledetto da Dio onnipotente e dalla beata Maria genitrice di Dio e da tutti i santi, e se non si pentisse e desse soddisfazione condivida la sorte con il diavolo e i suoi angeli. E, affinché più degna di fede sia creduta e più saldamente sia tenuta, ho comandato che fosse fatto questo atto di offerta per il detto monastero di san Biagio, e l’ho contrassegnato con il sottostante segno della croce, e ho chiesto ai sottoriportati testimoni di sottoscriverlo, e ho pregato te Guglielmo notaio di Averse di scrivere queste cose.
X Scritto per mano di Guglielmo notaio di Averse, per richiesta della anzidetta domina Bianca.