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I DOCUMENTI ANTICHI IN CUI SI MENZIONA ATELLA

Documenti di epoca classica in lingua greca:
«‘Ατελλα, πόλις Οπικών ‘Ιταλιας μεταξύ Καπύης καί Νεαπολεως τό έθνικον ... ‘Ατελλανός, ώς Πολύβιος ενάτη: ‘Ατελλανοί παρέδοσαν αύτους.» (Atella, città degli Opici d'Italia situata fra Capua e Napoli ... come dice Polibio nel nono libro: "Gli Atellani si consegnarono".) (Polibio IX, 45, 3; riportato da P. Crispino et al., Atella e i suoi Casali)
«‘Αννίβας δέ τήν Καμπανών, ές ‘Ρωμαίους μεταθεμένων χωρίς ‘Ατέλλης μόνης, καί ‘Ατελλαίους μετώκιζεν ές Θουρίους, ‘ίνα μή τώ Βρεττίων καί Λευκανών καί ‘Ιαπύγων ‘ενοχλοίντο πολέμω.» (Annibale devastò la regione dei Campani che erano passati dalla parte dei Romani ad eccezione della sola Atella e trasferì gli Atellani a Turi affinché non fossero disturbati dalla guerra dei Bruzi, dei Lucani e degli Iapigi.) (Appiano, De bello hannibalico, VII, 49; riportato da Beloch, Campania, p. 432)
'καί ‘έτι Σουέσσουλα καί ‘Ατέλλα καί Νώλα καί Νουκερία καί ‘Αχέρραι καί ‘Αβέλλα ...' (Vi sono poi Suessula, Atella, Nola, Nocera, Acerra, Abella ...) (Strabone, ΓΕΩΓΡΑΦΙΚΩΝ / Geografia, V, 4, 11; Rizzoli BUR Classici, 1998)

Documenti di epoca classica in lingua latina:
'Corpus ut moveri a Miseno coepit, conclamantibus plerisque Atellam potius deferundum et in amphitheatro semiustilandum, Romam per milites deportatum est crematumque publico funere.' (Quando si iniziò il trasporto del corpo da Miseno, anche se molti gridavano che bisognava portarlo ad Atella e bruciarlo in fretta nell'anfiteatro, fu portato a Roma dai soldati e cremato con pubblica cerimonia.) (Svetonio, De vita duodecim Caesarum libri VIII, Tiberius, III, 75, 3; Rizzoli BUR Classici, 1982)
'Atellanae poetam ob ambigui ioci versiculum media amphitheatri harena igni cremavit.' (Fece bruciare in mezzo all'arena dell'anfiteatro un poeta di atellane per un versetto a doppio senso.) (Svetonio, De vita duodecim Caesarum libri VIII, Caligola, IV, 27, 4; Rizzoli BUR Classici, 1982)
'Atella, muro ducta colonia, deducta ab Augusto. iter populo debetur ped. CXX. ager eius in iugeribus est adsignatus.' (Atella, colonia racchiusa da mura, dedotta da Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è di 120 piedi. Il suo territorio è stato assegnato in iugeri.) (Liber coloniarum, I, 230, 1; riportato da G. Chouquer et al., Structures agraires en Italie centro-méridionale, Roma, 1987)
'Qui captae decus Nolae ad consulem trahunt, adiciunt Atinam et Calatiam ab eodem captas ...' (Coloro che attribuiscono l'onore della presa di Nola al console, aggiungono che furono prese dallo stesso Atina (leggasi: Atella) e Calazia ...) (T. Livio, Ab Urbe condita, IX, 28, 6; Rizzoli BUR Classici, 1986)
'Defecere autem ad Poenos hi populi: Atellani, Calatini, Hirpini, ...' (Passarono poi dalla parte dei Cartaginesi questi popoli: Atellani, Calatini, Irpini ...) (T. Livio, Ab Urbe condita, XXII, 61, 11; Rizzoli BUR Classici, 1986)
'Capuam a Calibus reditum est, Atellaque et Calatia in deditionem acceptae.' (Si ritornò a Capua da Cales, fu ricevuta la resa a discrezione di Atella e Calazia.) (T. Livio, Ab Urbe condita, XXVI, 16, 5; Rizzoli BUR Classici, 1986)
'Nucerini Atellam quia id maluerant, Atellanis Calatiam migrare iussis, traducti.' (... i Nocerini furono trasferiti ad Atella come avevano preferito, mentre agli Atellani fu imposto di emigrare a Calazia.) (T. Livio, Ab Urbe condita, XXVII, 3, 7; Rizzoli BUR Classici, 1986)
'Georgica reverso post Actiacam victoriam Augusto, atque Atellae reficiendarum faucium causa commoranti, per continuum quatriduum legit, suscipiente Maecenate legendi vicem quotiens interpellatur ipsa voce offensione.' (Augusto tornato dopo la vittoria di Azio si tratteneva ad Atella per risanare la gola e Virgilio gli lesse le Georgiche per quattro giorni di seguito. Ogni volta che la sua voce veniva meno e Virgilio s'interrompeva, Mecenate leggeva in sua vece.) (Vita Donati, 27-29: Vitae Vergilianae antiquae; riportato da P. Crispino et al., Atella e i suoi Casali)
'Obiit autem septuagesimo sexto anno, morte communi, in oppido Campaniae Atella.' ([Augusto] morì poi a 76 anni, di morte naturale, ad Atella città della Campania.) (Eutropio, Breviarum ab urbe condita, VII, 8; riportato da P. Crispino et al., Atella e i suoi Casali)
'... quorum genera fuerunt duo: alterum, quas solebant ire praefecti quattuor ... in haec oppida: Capuam, Cumas, Casilinum, Volturnum, Liternum, Puteolos, Acerras, Suessulam, Atellam, Calatium.' (... di queste prefetture ci furono due tipi: uno, nelle quali solevano andare quattro prefetti ... in queste città: Capua, Cuma, Casilino, Volturno, Literno, Pozzuoli, Acerra, Suessula, Atella, Calazia.) (Festo, De sign. verb. praefect., I-XX; riportato da P. Crispino et al., Atella e i suoi Casali)
'Atellam, Cumas, Neapolim, Pompeios, Nuceriam suis praesidiis devincient ...' (... vincoleranno con propri presidi Atella, Cuma, Napoli, Pompei, Nocera ...) (M. T. Cicerone, De Lege Agraria, II, 86; riportato da P. Crispino et al., Atella e i suoi Casali)
'... cui darem fuit nemo ante hunc M. Orfum, equitem Romanum, nostrum et per necessarium et quod est ex municipio Atellano, quod scis esse in fide nostra.' (... non c'era nessuno a cui avrei potuto affidarla prima di questo M. Orfio, cavaliere romano, amico mio sia per le sue stesse doti sia per il fatto che è del municipio atellano, che sai che è sotto la mia protezione.) (M. T. Cicerone, Ad Quintum fratrem, II, 14, 3; riportato da P. Crispino et al., Atella e i suoi Casali)
'... locutus sum tecum de agro vectigali municipi Atellani qui esset in Gallia, quantoque opere eius municipi causa laborarem tibi ostendi ...' (... ho parlato con te dell'ager vectigalis del municipio di Atella che si trova in Gallia, e ti ho mostrato con quanto sforzo mi adoperassi per quel municipio ...) (M. T. Cicerone, Epistolae ad familiam, XIII, 7; riportato da P. Crispino et al., Atella e i suoi Casali)
IV secolo d. C.: 'C. CAELIO. CENSORINO. V. C. PRAET. CANDIDATO. CONS. CVR. VIAE. LATINAE. CVR. REG. VII CVR. SPLENDIDAE. CARTHAG. COMITI. D. N. CONSTANTINI. MAXIMI. AUG. ET. EXACTORI. AVRI. ET. ARGENTI. PROVINCIARUM. III. COS. PROVINC. SICIL. COS. CAMP. AVCTA. IN. MELIUS. CIVITATE. SVA. ET. REFORMATA. ORDO. POPVLVSQUE. ATELLANVS. L. D. S. C.' (C. I. L. Vol. X, n. 3732; riportato in: Beloch, Campania)

Documenti di epoca medioevale:
a. 592: Gregorio I comunica al vescovo Importuno di Atella la nomina di un sacerdote per la chiesa di S. Mariae Campisonis (MGH, Ep. I, II, 16; Norberg II, 12; riportata in Regesti dei documenti dell'Italia Meridionale 570-899, doc. n. 33)
a. 599: Gregorio I scrive ad Anthemius, rettore del patrimonio della Campania, affinché si occupi dei beni della Chiesa di Atella, nelle more della designazione del successore del defunto Importuno (MGH, Ep. II, IX, 142; Norberg IX, 143; riportata in Regesti dei documenti dell'Italia Meridionale 570-899, doc. n. 160)
a. 845: E' citata una curtis di Atella (RIS I-2, p. 391-392; riportata in Regesti dei documenti dell'Italia Meridionale 570-899, doc. n. 697)
a. 877: Il corpo del vescovo Atanasio è trasportato da Montecassino a Napoli passando per Atella e Grumo
(Translationis S Athanasii Episcopi Neapolitani, in: M.G.H., Scriptorum rerum langobardarum et italicarum, G. Waitz, 1870, ristampa 1988; riportato anche in B. Capasso, M.N.D.H.P., Napoli, 1881, vol. I, p. 284)
a. 882?: ‘... Lando autem cum eodem Duce per Sipontum Capuam advenit; qui per aliquot dies Atellæ residens, Capuam frumento implevit ...’
(... Landone invece venne a Capua con lo stesso Duca passando per Siponto e, fermatosi alcuni giorni in Atella, rifornì Capua di grano ...)
(Erchemperto, Historiae Heremperti Langobardi, par. 60, in: Pertz, M.G.H., vol. III, pp. 240-264)
a. 888?: ‘... Liburiam ingressus est, cum quo & Adenolfus abiit, & exusta penè tota Liburia, atque deprædata, populisque, & bestiis ablatis, puteisque saxis oppilatis, ...’ (... entrò nella Liburia e insieme a lui era anche Adenolfo. Incendiata e depredata quasi tutta la Liburia, portati via popolo e bestiame, ostruiti i pozzi con pietre, ...)
(Erchemperto, Historiae Heremperti Langobardi,par. 71, in: Pertz, M.G.H., vol. III, pp. 240-264)
a. 888?: '... unde Atenulfus non segnis redditus, continuo cum suis Atellam abiit, dumque prelium non invenisset, reversus est ad sua.'
(... ma Atenolfo, per niente scoraggiato, con i suoi andò ad Atella, e non trovando con chi combattere ritornò alla sua sede.) (Erchemperto, Historiae Heremperti Langobardi,par. 72, in: Pertz, M.G.H., vol. III, pp. 240-264)
‘Hac de causa audaciam sumens Athanasius, coepit bellum expetere, unde Adenolfus non segnis redditus, continuò cum suis Atellam adiit, dumque proelium non invenisset, reversus est ad sua. At non multò post instigante inimico humani generis, collecto Athanasius multitudinis exercitu, mixto Græcorum, Neapolitum, & Hismaëlitarum, equitantium, & pedestrium, misit illos, adversus Capuam pugnaturus, quibus occurrit Adenolfus ultra rivulum Lanii iuxta Sanctum Carcium, habens in comitatu suo auxiliatores ab Ayone missos, atque Sarracenos, qui tamen ex utraque parte juncti steterunt, nulli præbentes auxilium.’
(Atanasio prendendo coraggio da quanto era accaduto cercava occasioni di battaglia. Ma Adenolfo, per niente avvilito, con i suoi marciò su Atella, dove non trovò chi combattere, e fece perciò ritorno alla sua sede. Ma non molto tempo dopo Atanasio, istigato dal nemico del genere umano, raccolse un grande esercito, composto da Greci, Napoletani e Ismaeliti, sia a piedi che a cavallo, e lo mandò a combattere contro Capua. Oltre il fiumicello Lanio, presso San Carsio, si scontrarono con Adenolfo, che aveva al suo seguito Saraceni e mercenari mandati da Aione.)
(Erchemperto, Historiae Heremperti Langobardi, par. 73, in: Pertz, Monumenta Germaniæ Historiæ, vol. III, pp. 240-264)
a. 922: 'loco qui vocatur pumilianum massa atellana' (RNAM, vol. I, doc. 10; PDF 42k)
a. 928: Idem (doc. 13; PDF 44k)
a. 935: Idem (doc. 23; PDF 35k)
a. 960: Idem (vol. II, doc. 86; PDF 77k)
a. 946: 'loco qui vocatur caucilionem ad sanctum stephanum massa atellana' (RNAM, vol. I, doc. 43; PDF 50k)
a. 960: Idem (doc. 44; PDF 50k)
a. 1015: 'in memorato loco Atelle' ' terra ecclesie sancti Canioni de memorato loco' (M.N.D.H.P., vol. II parte I, p. 218-219; documento citato da B. D'Errico in: Tra i Santi e la Maddalena. Note e documenti per la storia di Sant'Arpino, 1992